LA TUTELA SI FA SUL CAMPO E NON SI PUO’ GESTIRE DA REMOTO

In relazione alla nota vs. prot. 12782 del 20/03/2020 inviata dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma alle ditte impegnate in cantieri aventi la Direzione Scientifica del MiBACT e avente come oggetto “Disposizioni sui cantieri in cui è prevista la direzione scientifica a cura dei funzionari archeologi della SSABAP – RM”, la Confederazione Italiana Archeologi chiede chiarimenti urgenti, rispetto alle indicazioni contenute nel primo punto della lettera, ovvero: “il funzionario archeologo responsabile della tutela dovrà essere informato costantemente sull’andamento dei lavori di scavo e di movimentazione terra attraverso la trasmissione di documentazione fotografica via mail e con periodici aggiornamenti telefonici a cura degli archeologi professionisti incaricati dalla committenza e dei direttori dei lavori;

A nostro avviso, si tratta di un pericoloso precedente, che potenzialmente potrebbe essere usato, anche quando sarà superata la crisi, per depotenziare il ruolo della direzione scientifica del MiBACT: si mette, infatti, nero su bianco che la tutela, certo in una situazione di emergenza, si può fare anche per via telematica, senza la necessaria presenza del funzionario sul campo, anche qualora fosse necessario, delegando parte delle sue prerogative all’archeologo professionista incaricato, compresa la gestione del rapporto con la committenza.

Si rammenta, tra l’altro, che i professionisti sono pagati direttamente dai committenti e un indebolimento, fosse pure solo nelle prassi, del ruolo della direzione scientifica del MiBACT, metterà anche i professionisti nella condizione di essere più ricattabili. La SSABAP Roma in questo modo mette in difficoltà gli archeologi professionisti non adempiendo al proprio ruolo, in quanto ente statale territoriale, non solo come responsabile della tutela, ma anche soggetto garante del rispetto delle norme vigenti, in un momento di grave emergenza sanitaria, in cui è messa a rischio la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori impegnati sui cantieri.

Le disposizioni contenute nelle circolari emanate dal Segretario Generale del MiBACT nelle ultime settimane, impongono l’interruzione delle missioni ispettive del personale del Ministero e determinano, come diretta conseguenza, l’interruzione di tutti i cantieri in cui il MiBACT è responsabile scientifico, così come sta accadendo su gran parte del territorio nazionale.

La mancata chiusura dei cantieri determina, infatti, non solo l’inadempimento della missione primaria delle Soprintendenze, ma anche un aggravio di responsabilità per i funzionari tecnici da parte della Dirigente.
La tutela si fa sul campo e non si può gestire in remoto, questo gli archeologi lo sanno bene!

In un contesto come quello di Roma, in cui l’assistenza archeologica, ai lavori pubblici e privati, è garantita dal DLgs. 42/2004 e dal PRG, ci saremmo aspettati un’iniziativa da parte della Soprintendenza per fare in modo che tutti i cantieri, in cui vi sia l’esigenza di direzione scientifica del MiBACT, fossero momentaneamente sospesi e riaperti dopo la fine della emergenza, come si è riuscito a ottenere in altre realtà territoriali, visto che non può essere garantita in maniera adeguata la presenza dei funzionari archeologi.

Il MiBACT, coerentemente con l’aver sostenuto la campagna #iorestoacasa, avrebbe dovuto esprimersi in difesa anche dei professionisti che, ex lege, operano sul campo per conto delle Soprintendenze e che spesso ne fanno le veci, considerando le difficoltà gestionali di molti uffici. Dovrebbe essere al loro fianco soprattutto adesso, alla luce della situazione e delle gravi carenze sul piano della sicurezza, come l’impossibilità di avere locali mensa e servizi sanitari adeguati, o i dpi, situazioni che la Confederazione Italiana Archeologi sta denunciando in questi giorni.

Tanto premesso, la Confederazione Italiana Archeologi chiede alla SSABAP Roma l’immediato ritiro della nota in oggetto e alla DG ABAP l’emanazione di una circolare che disponga, per tutte le Soprintendenze territoriali, la sospensione di tutti i cantieri in cui esse hanno la direzione scientifica fino alla fine dell’emergenza sanitaria in essere.

Si fa altresì richiesta di un intervento urgente affinché venga verificato il rispetto delle norme di sicurezza e delle disposizioni governative in merito alla tutela della salute dei lavoratori, senza distinzione di vincolo contrattuale, con la conseguente chiusura immediata dei cantieri in cui tali misure non vengano rispettate.

Certi di un Vostro pronto riscontro, la Confederazione Italiana Archeologi si riserva, qualora non ci fossero risposte concrete in tempi rapidi, di segnalare alle autorità competenti tutte le inadempienze rilevate.

In fede,

Dott.ssa Angela Abbadessa
Presidente
Confederazione Italiana Archeologi

Dott.ssa Stefania Semeraro
Presidente ad interim
Confederazione Italiana Archeologi Lazio