21.03.2007 – ARCHEOLOGI E STORICI DELL’ARTE CONTRARI AGLI EMENDAMENTI AL DECRETO BERSANI
Con l’emendamento approvato al comma 4 dell’articolo 10 del decreto Bersani, si sta facendo un passo indietro.
Questa è la valutazione delle associazioni professionali degli Storici dell’Arte – A.NA.ST.AR. – e degli Archeologi – Confederazione Italiana Archeologi – sulle modifiche apportate alla norma che stabiliva il libero accesso a storici dell’arte ed archeologi all’attività di guida culturale.
L’emendamento, apportando elementi di confusione e di difficile attuabilità, stabilisce che a storici dell’arte e archeologi non può essere negato l’esercizio dell’attività di guida o accompagnatore turistico e che essa non può essere subordinata a esami abilitanti o criteri selettivi, facendo così valere in primis lo specifico titolo di laurea. La norma, tuttavia, si contraddice immediatamente quando prescrive che gli stessi professionisti dovranno sottoporsi a verifica della conoscenza della lingua straniera e del territorio. Ci si domanda in cosa debba consistere una verifica che, tuttavia, non può avere funzione selettiva e ci si domanda altresì, cosa si debba intendere per “conoscenza del territorio di riferimento”. La conoscenza del territorio e dei musei, si ricorda, è l’essenza stessa del lavoro dei professionisti dei beni culturali.
Oggi, in vista della fiducia chiesta dal Governo sull’intero Decreto Bersani, sollecitiamo il Ministro a riproporre il testo originario del comma 4 dell’articolo 10. Esso, infatti, rappresenta per archeologi e storici dell’arte la garanzia di poter liberamente esercitare la propria professione e, al contempo, assicura agli utenti il massimo grado pluralismo nella fruizione turistica e culturale.