09.07.2020 – LE PAROLE SONO IMPORTANTI

Gentile Direttore, dott. Gennaro Sangiuliano, e gentile Comitato di Redazione,

vi scriviamo per porre la vostra attenzione su un servizio del Tg2, andato in onda durante la rubrica Tg2 costume e società del 7 luglio a firma della giornalista Dorotea Gambardella.

Il servizio ha raccontato brevemente l’utilizzo dei metal detector, ponendo l’attenzione sulla ricerca di presunti tesori e facendo immedesimare lo spettatore nella figura di “Indiana Jones alla ricerca di tesori perduti”, consigliando addirittura dei modelli “per chi vuole passare inosservato”.

 Sicuramente la giornalista intendeva solamente informare gli amatori dei metal detector delle ultime novità sul mercato, ma il messaggio trasmesso, nonostante alcune, tra l’altro imprecise, indicazioni legislative date alla fine del servizio, è che visto che “il nostro pianeta è una miniera di storia” chiunque possa affrontare la “mitica impresa” di “scoprire una fortuna nascosta.”

Come rappresentanti della categoria, informati da molti nostri associati e colleghi, ci sentiamo in obbligo di esprimevi la nostra preoccupazione circa la possibilità che qualche “cercatore di tesori” armato di metal detector possa fraintendere le vostre parole e recare, con ricerche non autorizzate e di conseguenza illegali, danni irreparabili al nostro patrimonio archeologico.

In Italia esiste una categoria di professionisti esperti che ricostruisce la nostra storia passata attraverso procedure scientifiche bene precise e metodologie di scavo rigorose, a cui ci si prepara con molti anni di studio, non prelevando degli oggetti dal loro contesto di appartenenza, cosa che un appassionato munito di un semplice cerca metalli può fare su una spiaggia per recuperare “le chiavi di casa” o la collanina della nonna.

Ci permettiamo di farvi presente che nel nostro Paese la ricerca archeologica si può svolgere solo ed esclusivamente su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e che, di conseguenza, qualsiasi altro tipo di attività di scavo è da considerarsi non autorizzata e quindi perseguibile a noma di legge – ovunque venga effettuato, a prescindere dal vincolo a cui è sottoposta l’area.

Alla luce di queste premesse vi invitiamo a garantire una corretta informazione, sia per il rispetto che meritano la nostra categoria e il nostro patrimonio archeologico, ma soprattutto per evitare che i vostri spettatori possano fraintendere lo spirito con cui confezionate un servizio e possano imboccare sentieri potenzialmente contro la legge.

Siamo certi che comprenderete le ragioni che ci hanno spinto a scrivervi e, in un’ottica di reciproca stima di collaborazione, vi offriamo la nostra disponibilità per un prossimo confronto.