17.04.2015 – RATIFICATA LA CONVENZIONE EUROPEA PER LA PROTEZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO: ORA L’ITALIA LA APPLICHI DAVVERO A TUTTO IL PAESE

La Confederazione Italiana Archeologi esprime profondo cordoglio per l’ignobile uccisione di Khaled Assad, archeologo direttore degli scavi di Palmira, città a cui aveva dedicato tutto il suo lavoro e la sua vita. Dai Talebani all’Isis,dall’Afghanistan al Mediterraneo, da anni, ormai, assistiamo impotenti alla distruzione del patrimonio archeologico e ai saccheggi dei musei dei paesi in guerra.

A qualunque latitudine, chi intende istituire totalitarismi fondati sul terrore o scardinare sistemi democratici sceglie tra i primi obiettivi da colpire il patrimonio culturale, trasformando città, musei, statue e templi inbersagli mediaticamente molto efficaci.

Si distruggono i simboli di popoli e civiltà che hanno reso grandi i paesi che si intende dominare, opere e luoghi che rappresentano uno strumento dicomunicazione, richiamo e accoglienza per i cittadini di tutto il mondo. Si distruggono i simboli culturali per terrorizzare e annichilire i popoli, per uccidere il desiderio di conoscenza e la fiducia nel futuro dei giovani.

Vogliono distruggere la speranza di costruire un Mediterraneo che torni a essere un luogo di incontri tra popoli e di scambi culturali, con l’obiettivo di far affermare e diffondere il rispetto della vita umana, la conoscenza, la libertà e il progresso.

Questi sono i valori che ispirano chiunque dedichi la sua vita allo studio e alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale e nel nome di questi valori dobbiamo batterci in tutte le sedi a nostra disposizione.

La Confederazione Italiana Archeologi fa appello al Presidente del Consiglio affinché intervenga con decisione presso tutte le istituzioni internazionali, a partire dall’Unesco e dall’Unione Europea, perché vengano messe in campo tutte le strategie necessarie per difendere il patrimonio culturale dei paesi in guerra.