19.02.2014 – LE ISTITUZIONI RITIRINO L’ACCORDO SUI MONUMENTI PISANI

La Confederazione Italiana Archeologi esprime profonda preoccupazione per l’accordo siglato dal Prefetto di Pisa, il Comune e la Provincia di Pisa, la PSAE-BAP di Pisa e Livorno, l’Università di Pisa, l’Associazione de Gli Amici dei Musei e dei Monumenti Pisani e la Scuola Normale Superiore di Pisa in merito alle iniziative da “…assumere per contenere i danni al patrimonio storico artistico monumentale”.

Nel tavolo, si legge nel verbale di accordo pubblicato, il Prefetto avrebbe chiesto di “…valutare l’opportunità di istituire, nell’ambito de Gli Amici dei Musei, una Sezione specializzata di volontari di pronto intervento”, composta da vari professionisti del settore “…in grado di assicurare, previa valutazione caso per caso, un’attività di monitoraggio preventivo degli interventi richiesti per la minuta manutenzione del patrimonio monumentale artistico.

Stupisce ancor di più la posizione del rappresentante della Soprintendenza pisana che “propone che la Sezione di volontariato focalizzai l’attenzione prioritariamente su “controllo preventivo” e si attivi individuando le più opportune modalità di intervento, rapportate al grado di urgenza di ogni singola situazione”.

“Ancora una volta – dichiara il Presidente Alessandro Pintucci – ci troviamo a dover contrastare un’iniziativa di umiliazione e mortificazione della professionalità degli operatori del settore dei Beni Culturali. In archeologia come nel restauro, si tenta ancora una volta di sostituire le competenze dei professionisti, frutto di anni di formazione accademica ed esperienze sul campo, con la generosa disponibilità di qualche cittadino in pensione o giovane appassionato.”

“Il volontariato – continua Alessandro Pintucci – è un prezioso strumento di supporto alle istituzioni, ma mai può né deve sostituire il lavoro dei professionisti del settore. A chi verrebbe in mente di compensare la carenza di personale della Sanità con qualche appassionato di ER-Medici in Prima Linea, magari coordinato da un primario in pensione. E’ ancor più grave che un tale provvedimento venga assunto in una fase di profonda crisi economica, che sta costringendo alla disoccupazione molti liberi professionisti e al rischio di fallimento molte imprese del settore.”

La Confederazione Italiana Archeologi chiede al Prefetto e alle istituzioni firmatarie dell’accordo di ritirare il testo e avviare un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e i sindacati del settore, per giungere ad una soluzione condivisa e non lesiva degli interessi dei lavoratori dei beni culturali.

La Confederazione Italiana Archeologi ribadisce altresì la necessità di proseguire il percorso avviato negli ultimi mesi con le altre associazioni dei professionisti dei beni Culturali, perché le battaglie delle singole categorie riguardano tutti noi e solo unite le nostre voci possono portare al definitivo riconoscimento e rispetto delle nostre professionalità.