05.06.2011 – LA CONFEDERAZIONE ITALIANA ARCHEOLOGI RIBADISCE LA PROPRIA POSIZIONE: NEI CANTIERI ARCHEOLOGICI VA APPLICATO IL CONTRATTO DELL’EDILIZIA

In vista della firma del protocollo di intesa tra le Parti Sociali e la Giunta Provinciale sull’adozione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’Edilizia per i cantieri archeologici trentini, la Confederazione Italiana Archeologi (C.I.A.) esprime profonda soddisfazione per questo importante passo deciso dall’Amministrazione Provinciale

La C.I.A. vuole ribadire, come già in più occasioni (1), il proprio fermo sostegno all’applicazione del CCNL dell’Edilizia, necessario per garantire i diritti e le tutele necessari agli operatori impiegati in cantieri archeologici, e sottolinea quanto già affermato sin dal 2009 da Giorgia Leoni (Presidente C.I.A): “Nel contesto del nostro paese l’unico punto fermo è la presenza nel Contratto dell’Edilizia, accanto ad architetti, ingegneri e geometri, degli archeologi, inquadrati secondo mansioni e tre livelli retributivi distinti.
Rispettare ed applicare, ovunque ce ne siano le condizioni, il Contratto dell’Edilizia significa garantire, dal punto di vista economico e professionale, i diritti e la sicurezza sul lavoro per molti professionisti.

L’importanza del traguardo rappresentato da questo accordo va assai oltre la pur fondamentale garanzia di adeguate tutele per gli archeologi sul territorio trentino. Esso configura infatti un importante stimolo ed esempio per tutte le regioni italiane in cui si sta faticosamente portando avanti la medesima battaglia per i diritti e la dignità professionale degli archeologi.

(1) Si vedano il comunicato stampa C.I.A. del 3 agosto 2009 (www.archeologi-italiani.it, “Archeologi in Trentino: quale contratto?”), e l’articolo dal titolo “Archeologi, il Contratto Edile è il riferimento” del settembre 2010 sulla rivista ArcheoNews.