07.04.2011 – DECRETO POMPEI: LA CONFEDERAZIONE ITALIANA ARCHEOLOGI CHIEDE CHIARIMENTI

“Chiarezza sui criteri di assunzione degli archeologi a Pompei”

La Confederazione Italiana Archeologi, in merito al Decreto Legge 31 marzo 2011 n. 34, pur manifestando il proprio apprezzamento al Governo per aver trovato nuovi finanziamenti per l’area archeologica di Pompei, esprime i propri dubbi circa le modalità di applicazione di tale disposizione.

Il testo emanato dal Governo appare piuttosto vago e a tale riguardo la Confederazione Italiana Archeologi chiede che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali faccia chiarezza in merito ad una serie di questioni di notevole rilevanza che suscitano profondi dubbi:

  • numero di funzionari archeologi che si intende assumere;
  • assunzione degli archeologi da parte del MiBAC o della ALES S.p.A.;
  • tipologia e durata del contratto con cui si intende assumerli;
  • criteri di selezione con cui archeologi che verranno assunti;
  • criteri in base ai quali verranno assunti per Pompei archeologi risultati idonei in un concorso bandito su base regionale;
  • ruolo della società ALES nella gestione e nello svolgimento dei lavori che verranno effettuati a Pompei.

Il testo emanato dal Governo appare piuttosto vago e a tale riguardo la Confederazione Italiana Archeologi chiede che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali faccia chiarezza in merito ad una serie di questioni di notevole rilevanza che suscitano profondi dubbi:

Il testo emanato dal Governo – dichiara il Presidente Giorgia Leoni – suscita molti dubbi. Non riusciamo a capire se gli archeologi che verranno assunti a Pompei saranno selezionati in base ad una graduatoria nazionale da ricavare da graduatorie frutto di concorsi regionali, se il Ministero sceglierà i migliori di ciascuna regione, o quale altra sia la soluzione elaborata.

Questo provvedimento  continua il Presidente Leoni  è un’ulteriore conferma della gestione scellerata di quel concorso, in cui si è stabilito che regioni come Lazio, Campania, Abruzzo… non avessero bisogno di archeologi. E oggi si assumono a Pompei archeologi selezionati in base alla loro preparazione sull’archeologia lombarda, friulana o veneta; mentre magari gli archeologi campani non hanno neanche partecipato a quel concorso perché non avrebbero avuto la possibilità di trasferirsi a lavorare a Milano o Trieste.

La Confederazione Italiana Archeologi chiede un incontro al nuovo Ministro Giancarlo Galan per avviare un percorso di confronto e collaborazione con i professionisti dei Beni Culturali e auspica che il Ministro faccia presto chiarezza circa le disposizioni contenute nel Decreto n. 34.