13.12.2008 – ARCHEOTRIVIAL SBANCA PALAZZO MASSIMO

Si è svolta oggi a Roma, a Palazzo Massimo alle Terme, ARCHEOTRIVIAL: CHI VUOL ESSER FUNZIONARIO?, iniziativa organizzata dalla Confederazione Italiana Archeologi per sensibilizzare l’opinione pubblica sui folli strumenti con cui il MiBAC sta selezionando gli archeologi per i 30 posti messi a concorso.
La suggestiva scenografia allestita dagli organizzatori ha proposto un’ambientazione cantieristica dove gli attrezzi tipici degli archeologi hanno sostituito i simboli del celebre gioco da cui è stata tratta l’ispirazione. Le due squadre, distinte da caschetti gialli e bianchi, avevano come segnalini sul tabellone una fettuccia metrica e una scopetta di saggina, mentre le domande erano pescate da secchi colorati e distinti per materia.
La presentatrice dell’evento, la giornalista e archeologa Flavia Marimpietri, ha faticato non poco a trattenere l’entusiasmo degli irrefrenabili archeologi delle opposte fazioni, che si sono dati battaglia, domanda dopo domanda, per conquistare le fatidiche lauree, qui rappresentate dalle cazzuole usate sugli scavi colorate per l’occasione. E a caratterizzare la goliardica iniziativa della Confederazione sono stati proprio i colori e l’entusiasmo di tanti archeologi che hanno potuto condividere un momento certo non felice della propria carriera professionale, sfociato in una protesta che ha voluto tradurre in toni ironici quelli beffardi e involontariamente ridicoli dei quiz proposti dal concorso. Significativa è stata la presenza di numerosi funzionari archeologi della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologi di Roma, che hanno partecipato al gioco per esprimere la propria solidarietà e sostenere le iniziative di protesta degli archeologi che da anni collaborano con loro su scavi, musei e aree archeologiche. “La manifestazione ha avuto un successo inaspettato – ha dichiarato il Presidente Giorgia Leoni – e vogliamo ringraziare ancora una volta gli oltre cento colleghi che hanno accettato di mettersi in gioco e di giocarsi tutti insieme un posto da “Funzionario”. Le suggestioni e i racconti dei colleghi che hanno già affrontato il quiz e di quelli che non sono stati reputati abbastanza preparati per farlo ci impongono di riflettere e di chiedere al Ministero, ancora una volta, un immediato ripensamento che eviti di trasformare questo concorso in una farsa, che svilisce la dignità professionale ed umana di una categoria altamente qualificata e che svolge una funzione di assoluto rilievo nella tutela del patrimonio culturale italiano”.