La Confederazione Italiana Archeologi apprende con grande emozione l’approvazione alla Camera dei Deputati della Legge C. 2127-A, per la ratifica della Convenzione de La Valletta del 1992.
“E’ un provvedimento che gli archeologi italiani attendono da 22 anni – afferma Alessandro Pintucci, presidente dell’associazione – e che la Confederazione Italiana Archeologi sollecita dal 2008. Certo da sola la ratifica non basta a modificare le condizioni di lavoro degli archeologi e il sistema di tutela del nostro Paese, dobbiamo cominciare a ragionare collettivamente su come la legislazione sui Beni Culturali italiani dovrà essere modificata per rispondere alla novità della ratifica, che speriamo avvenga in modo definitivo nei prossimi mesi, magari prima della fine dell’anno, al Senato.”
“Mentre attendiamo la completa ratifica della Convenzione, sollecitiamo non solo il Mibact, ma anche e soprattutto gli enti locali, di recepirne i contenuti modificano la propria normativa urbanistica, come già avviene dagli anni ’80 dello scorso secolo per esempio nel territorio del Comune di Roma col Piano Regolatore Generale.”
“Nello stesso tempo – continua Pintucci – assume ancora più significato la decisione di inserire nel decreto ‘Sblocca Italia’ del Governo il termine del 31 Dicembre prossimo per la redazione del regolamento sull’Archeologia Preventiva, atteso dal 2005. Anni fa si attivò presso la Direzione Generale per le Antichità del Mibact (ora dell’Archeologia) una commissione composta da tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti dalla legge: siamo certi che si coglierà, anche in questo caso, l’occasione di scrivere in maniera condivisa un documento che rappresenterà lo strumento con cui tutti gli archeologi e gli amministratori dovranno misurarsi nei prossimi anni.
Siamo certi che solo il coinvolgimento di quei soggetti, i professionisti in primis, garantirà la qualità di quel documento.
Non vorremmo che la necessità di fare presto e la riforma del Mibact, ora entrata nel vivo, producano un Regolamento scritto con troppa fretta e che rischia di rimanere, per questo motivo, inapplicato e inapplicabile.”