30.04.2009 – IN SOSTEGNO DELLA SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DI TRENTO

La Confederazione Italiana Archeologi apprende con stupore e sconcerto che la Giunta Provinciale di Trento ha approvato all’unanimità la proposta del Presidente della Provincia di sopprimere la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Trento (deliberazione n. 104 del 26/01/2009).
Con tale provvedimento le competenze e le risorse della Soprintendenza sono state trasferite nella nuova Soprintendenza per i Beni Librari e Archeologici, con gravi difficoltà ad individuare la logica seguita nell’affiancare due tipologie di patrimoni che rispondono a storie ed esigenze così differenti.

Altrettanto preoccupante è la scomparsa, nella denominazione e nelle competenze dell’Istituto, degli Archivi, essendo proprio il territorio della Provincia di Trento uno dei protagonisti della storia contemporanea del nostro Paese.
E’ l’ennesimo attacco – ha affermato il Presidente Giorgia Leoni  al sistema di gestione della tutela da parte degli organi dello Stato, che si sta perpetrando in tutta Italia con una politica di costante umiliazione delle professionalità operanti e di limitazione dello svolgimento dei propri compiti istituzionali.
E’ sconcertante che ad essere colpita in modo così grave sia proprio la Soprintendenza Archeologica di Trento, che si è sempre distinta per essere particolarmente efficiente, all’avanguardia sia dal punto di vista metodologico che tecnologico e protagonista del dibattito scientifico internazionale. Tale provvedimento risulta ancora più grave e miope in questo momento, considerando che a settembre la Provincia di Trento ospiterà i lavori del prossimo convegno dell’European Association of Archaeologists, tra i cui promotori è proprio la Soprintendenza Archeologica.
La Confederazione Italiana Archeologi sostiene l’appello lanciato da numerose associazioni culturali perché venga ripristinata la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Trento con la propria autonomia gestionale e si adopererà in tutte le sedi istituzionali per un confronto con il Presidente della Provincia autonoma di Trento e con il Consiglio Provinciale affinché possano ritornare sui propri passi e, con un forte atto politico di indirizzo, annullino questo sciagurato provvedimento.